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  • Test Focus JAM² 6.9

    400 km percorsi

    Rieccoci qui, proprio dove ci eravamo lasciati con l’ultimo articolo..

    Mettetevi comodi, ora inizierà il vero test della mia Focus Jam² 6.9, andremo a vedere nel dettaglio tutte le mie impressioni e il perchè di questa scelta!!

    Scelta fatta, ora si pedala: il mio test sulla Focus Jam² 6.9:

    Il 18/03/2025 ordino dal mio negozio di fiducia la nuova Focus Jam² 6.9, tempo due giorni la bici mi arriva a casa!!

    La monto, faccio il sag e decido di non cambiare niente, voglio provarla così come esce di fabbrica.

    Sono passati poco più di due mesi dall’acquisto, l’ho provata in vari trail, sono andato a Colazza (NO), Rive Rosse (BI), Miazzina (VB), Mottarone (VB) ecc..

    Mi piace mettermi alla prova passando da giornate molto tranquille su sentieri flow e belli larghi a giornate dove cerco i trail più ripidi e stretti possibili sia in salita che in discesa.

     Devo ammettere che ho trovato subito feeling con la Jam², è molto maneggevole essendo una bici dall’impostazione di guida corta con delle geometrie contenute essendo una E-Mtb da All’Mountain.

    Avevo qualche perplessità, ve lo dico subito:

    Inizialmente avevo il timore di non trovarmi benissimo ad esempio sui trail di Miazzina che sono parecchio ripidi con diversi salti e non c’è tanto flow, devi anticipare molto sui passaggi tecnici, non hai tanto grip con il terreno e devi stare bello alto all’entrata di quasi tutte le curve.

    Io pesando 56 Kg i quasi 26 Kg mi davano qualche perplessità visto che la mia precedente bicicletta aveva lo stesso peso e non mi sono trovato molto bene, però d’altro canto bisogna constatare che ogni bici è a sé e bisogna provare e riprovare prima di dare un giudizio.

    Non mi piaceva molto l’aspetto estetico, la batteria da 800 Wh non la rende molto appetibile a prima vista e anche i colori non mi dicevano niente di chè.

    So’ che l’occhio vuole la sua parte ma è decisamente meglio avere una bici non bellissima esteticamente ma che funziona molto bene!!

    Una scelta che nasce dal dubbio e finisce col sorriso:

    Devo ammettere che mi sono ricreduto praticamente su quasi tutti i dubbi che vi ho elencato precedentemente.

    Il lavoro eccezionale che hanno fatto i tecnici Focus sul sistema ammortizzante F.O.L.D che assorbe davvero tutto ( ovviamente se si prende la linea corretta :-), la facilità di girare la bici nello stretto tecnico è davvero impressionante.

    La scelta di montare i copertoni radiali di Schwalbe ti da’ una grossa mano e più sicurezza sui passaggi di roccia e di sabbia dove si ha meno grip, come ad esempio il trail M41 di Rive Rosse, dove il copertone radiale si deforma di più rispetto ai copertoni classici e mi ha permesso di avere maggior stabilità sui passaggi rocciosi.

    Durante la fase di discesa posso dire che non mi ha mai messo in difficoltà, perchè è una bici molto facile,bilanciata e maneggevole nonostante i sui quasi 26 kg di peso con batteria da 800 WH in taglia M.

    I freni TRP  DH-R EVO mi hanno davvero colpito, mi stanno piacendo un sacco perchè sono molto modulabili e ti permettono di avere una frenata controllata senza il rischio del bloccaggio on/off delle ruote.

    Il motore Bosch CX5 con i nuovi ingranaggi è diventato davvero fluido,abbastanza silenzioso e offre una facile conduzione di pedalata senza strappi eccessivi come si potevano riscontrare nelle versioni precedenti.

    Io utilizzo sempre il livello di assistenza AUTO, per ora non ho modificato gli altri livelli di assistenza, la batteria da 800 Wh è davvero infinita, letteralmente mi stanco prima io rispetto all’autonomia della batteria, per intenderci io riesco a fare 53 km con 2150 D+/D- e un restante di batteria del 10% circa, utilizzando per circa 10 km la modalità ECO e per il restante solo AUTO.

    Cosa andro’ a sostituire?

    – I dischi TRP a mio avviso troppo rumorosi quando si surriscaldano, opterei sui dischi della Hope oppure BCA perchè li preferisco per quanto riguarda la potenza di frenata e la rumorosità ridotta.

    – Le pastiglie, quelle originali abbinate ai dischi sono parecchio rumorose e spesso ho meno feeling con la frenata la mia scelta ricaderà sulle pastiglie BCA, la pastiglia giusta per i freni TRP è la B045.

    – Nonostante i copertoni radiali mi hanno stupito e mi sono davvero piaciuti in discesa devo dire però che li sostituirei con dei copertoni Specialized in particolare monterei un Butcher Grid Trail  mescola T9 da 2.4 all’anteriore e un Eliminator Grid Trail mescola combo T7/T9 da 2.4 al posteriore.

    Questo perchè con i copertoni Specialized mi sono sempre trovato molto bene e soprattutto in salita scorrono di più rispetto ai radiali.

    I radiali li monterò quando girerò o su terreni molto sabbiosi oppure in situazioni di bagnato

    – Tornassi indietro comprerei la Focus Jam² 6.9 con batteria da 600 Wh e il range extender da 250 Wh.

    Onestamente la scelta è ricaduta sulla versione da 800 Wh perchè il mio negoziante di fiducia mi ha fatto davvero un prezzo estremamente interessante e competitivo.

    Ringraziamenti e conclusioni finali:

    Vi ringrazio per essere arrivati fino alla fine della lettura di questo test, spero che abbiate trovato la lettura interessante e che vi abbia fatto scoprire qualcosa di nuovo o solamente incuriosito.

    Per analizzare tutti i prezzi e i montaggi vi lascio qui di seguito il sito di Focus https://www.focus-bikes.com/it_it/bikes#page=1

    Ci vediamo per un prossimo articolo e soprattutto sui trail !!

  • Non è stato amore a prima vista…

    Scegliere una E-bike oggi non è facile. E’ un viaggio abbastanza lungo, pieno di dubbi, valutazioni prezzo-componentistica e confronti.

    Vi dico quali erano le mie tre scelte per quanto riguarda il comprare la mia nuova E-Mtb per il 2025.

    La prima era la Santa Cruz Bullit ma poi….

    Onestamente la mia prima scelta ricadeva sulla nuova Santa Cruz Bullit con motore Bosch di quinta generazione.

    Una E-Mtb da enduro con 170 mm di escursione dal carattere aggressivo, ero rimasto molto  colpito dalle recensioni positive che aveva ricevuto la “cugina” Santa Cruz Vala, la prima E-Mtb di Santa Cruz a non avere il sistema ammortizzante VPP, che condivide con la Bullit il sistema a 4 punti d’infulcro con giunto Horst. Quello che mi attirava erano le geometrie, l’animo da enduro, l’angolo di sterzo di 63.5°,l’estetica, il telaio in carbonio, la batteria da 600 Wh con possibilità di aggiungere un Range Extender o una batteria da 800 Wh after market e la presenza del motore Bosch di ultima generazione. Inoltre mi incuriosiva provare il nuovo ammortizzatore Fox Float X2.

    Mi hanno molto colpito le recensioni positive che leggevo da alcuni miei colleghi che l’hanno provata, dove emergeva un feeling abbastanza immediato, la facilità di conduzione nelle sezioni di trail più ripide e con molte asperità e l’ottimo comportamento del motore Bosch.

    Le cose che mi hanno fatto dire: “Non è lei”!

    Pensavo: la Santa Cruz Bullit è perfetta per me, ma c’era qualcosa che non mi convinceva appieno… nonostante l’indiscutibile qualità, il rapporto prezzo/componentistica non risultava particolarmente vantaggioso, monta la ruota da 27.5 al posteriore ( essendo io un amante delle full 29 ) e il peso di 22,3 kg per il modello non Top di gamma C 90 in taglia M non mi entusiasmava.

    E se la bici giusta fosse stata una Cannondale?

    La mia seconda scelta ricadeva sulla Cannondale Moterra SL1, una E-Mtb completamente diversa rispetto alla Bullit.

    Pesa meno di 21 Kg, il motore è di casa Shimano, la batteria è solo da 601 Wh, non c’è la possibilità di aggiungere un range extender e sul carro non è presente il giunto Horst.

    Mi incuriosiva molto la scelta degli ingegneri Cannondale riguardo al cinematismo del carro, introducendo un Flex Pivot e non inserendo il classico giunto Horst.

    L’angolo di sterzo di 62,5 °, il peso di soli 20,2 kg in taglia M, la possibilità di mettere la ruota da 29 anche al posteriore e nei vari test che ho trovato sul web emergeva la facilità di conduzione anche nei cambi di direzione e l’ottimo feeling con il motore Shimano EP801.

    Le geometrie della Cannondale Moterra SL1 erano molto allettanti per l’utilizzo che ne faccio io, una cosa molto interessante è l’altezza del movimento centrale di 33,5 mm possiamo dire decisamente più bassa della media.

    Le cose che mi hanno fatto dire: “Non è lei”!

    Ho però capito abbastanza velocemente che non era la bici adatta a me perchè, essendo un istruttore certificato di E-Mtb, avere solo la batteria da 601 WH era un pò limitante visto che solitamente con i corsisti facciamo anche dei lunghi giri in montagna e non avendo il range extender mi avrebbe limitato.

    Inoltre anche essa monta la ruota da 27.5 al posteriore e il prezzo era ancora un pò distante dalle mie possibilità visto che avrei dovuto comprare una ruota da 29 pollici.

    Alla fine quale E-Mtb ho scelto?

    Ho finalmente deciso che la Focus Jam² 6.9 sarebbe stata la mia bici, ma non è stata una scelta immediata. Ho passato settimane (forse mesi) a leggere recensioni, guardare video, confrontare i dati tecnici, ascoltare i consigli di amici e di clienti che avevano scelto la Focus Jam²

    Le geometrie segnano un angolo di sterzo di 65°, un Reach di 455 mm, escursione di 160 e 150 mm al posteriore e un interasse di 1239 mm in taglia M.

    Inoltre ero molto curioso di provare il nuovo motore Bosch Gen 5.

    Io pesando 56 Kg i quasi 26 Kg mi davano qualche perplessità visto che la mia precedente bicicletta aveva lo stesso peso e non mi sono trovato molto bene

    Non mi piaceva molto l’aspetto estetico con la grossa batteria da 800 Wh e anche i colori disponibili non mi dicevano niente di chè.

    Ero scettico anche sui freni TRP DH-R EVO perchè non gli avevo mai provati e quindi è stata una scelta quasi al buio.

    Quindi…? Sono stato assolutamente convinto dall’ottima offerta del mio negozio di fiducia (qualità/prezzo TOP !) e soprattutto dalle ruote full 29.

    Rimanete aggiornati che il prossimo articolo riguarderà il Test della mia Focus Jam² 6.9 2025

    E voi quale delle tre avreste scelto? Fammelo sapere nei commenti.

  • Porsche E-MTB 2026: Il Motore che cambierà le “regole del gioco”?

    Il marchio automobilistico Porsche si è introdotto nel mercato delle E-MTB nel 2021, senza però riuscire a lasciare un segno distintivo.
    Nel 2026 l’azienda di Stoccarda, al fine di sfidare la concorrenza tedesca, americana e cinese che dominano attualmente il settore con soluzioni innovative sia in termini di motore che assistenza e software, ha annunciato l’intenzione di sviluppare internamente i motori e le batterie di alto livello.

    Creazione della Divisione Ebike

    Nel 2022, Porsche ha fondato la Porsche Ebike Performance GmbH, con sede a Ottobrunn.
    Questa divisione è focalizzata sullo sviluppo di sistemi di trazione elettrica per biciclette, includendo motori, batterie e software di connettività. Attualmente conta circa 350 dipendenti, di cui 130 operano in Croazia.

    È importante sottolineare che Porsche Ebike Performance GmbH è nata in collaborazione con Ponooc Investment, la finanziaria olandese del Gruppo Pon, uno dei principali protagonisti mondiali nel settore delle biciclette, con un portafoglio di oltre 20 marchi iconici. Nel 2021 Pon è diventato il più grande gruppo di biciclette al mondo per volume di vendite e numero di brand.

    Alleanze strategiche:

    Per sviluppare internamente motori e batterie Porsche ha acquisito Greyp, azienda croata specializzata in e-bike ad alte prestazioni e dotata di un software molto avanzato.
    Successivamente, nel 2022, ha assunto il controllo completo di Fazua, impresa tedesca fondata nel 2013, nota per i suoi motori leggeri dedicati alle E-MTB light.

    Conclusioni e spunti finali

    Il 2026 non sarà esclusivamente l’anno del debutto di un nuovo motore Porsche, ma presumibilmente segnerà anche l’ingresso definitivo del marchio nel cuore del mercato E-MTB, con l’obiettivo di alzare gli standard tecnologici e qualitativi del settore.

    Nonostante nutra qualche dubbio riguardo al motore Fazua, soprattutto per i problemi riscontrati con il ride 60, legati alla connettività e al funzionamento intermittente, penso che Porsche potrà fare la differenza.

    Il progetto Porsche è senza dubbio ambizioso e coerente con la filosofia del brand: prestazioni elevate, tecnologia all’avanguardia e cura maniacale dei dettagli.
    Con la produzione dei motori in Germania e delle batterie in Croazia, Porsche mira a ridefinire il concetto di E-MTB di fascia alta.

    E voi, cosa ne pensate?

    Questo è l’inizio di una discussione aperta. Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione a riguardo!

    Rimanete aggiornati su EbikeTech; non appena avrò novità sul marchio Porsche, pubblicherò sicuramente un nuovo articolo.

  • Specialized Turbo Levo Gen 4 2025: rivoluzione o evoluzione?

    Benvenuti su EbikeTech, il nostro spazio dove la tecnologia incontra il cuore pulsante della mountain bike elettrica. Mi chiamo Sebastiano Torselli e da quando ho scoperto l’ebike ho capito che la salita può essere  appassionante  quanto la discesa.

    Qui troverete test sinceri, novità dal mondo E-Mtb, consigli per scegliere la bici che potrebbe più fare al caso vostro e perchè no, magari anche un giro o un po’ di tecnica di guida insieme sui trails.

    Vi chiedo soltanto una cortesia, se dopo questo articolo siete inclini ad acquistare la nuova Specialized turbo levo Gen 4 per favore non usatela solo in questo modo  😉 ( con tutto rispetto per Acquaman )

    Ma Adesso spingiamo insieme il tasto On: il viaggio dentro il mondo Turbo Levo Gen 4 di Specialized inizia!!

    Ogni volta che Specialized lancia una nuova Turbo Levo, il mondo E-Mtb si ferma a guardare.
    Quest’anno, con l’arrivo della Gen 4 2025, le aspettative erano altissime.

    Dopo mesi di incertezza tra brevetti svelati e ritardi nella produzione, la nuova Turbo  Levo è finalmente realtà. Ma la consueta domanda è: ci troviamo davanti a una rivoluzione tecnica oppure ad un’ evoluzione di una bicicletta che era gia’ molto apprezzata soprattutto per la sua facilita’ di guida?

    Ammetto  di non aver ancora avuto la possibilità di mettere le mani sulla nuova Specialized Turbo Levo Gen 4 quindi se un giorno Specialized decidesse di farmi il favore….. e il piacere di provarla in taglia S3, vi prometto che sarà un test ride molto completo. Per ora mi limito a condividere qualche riflessione con voi per avere un confronto di opinioni e aspettative.

     Analizzeremo motore, batteria e display.

    Vedremo quali geometrie sono state apportate e vi dirò anche a chi la consiglierei.

    Motore e batteria:

    La prima novità è Il nuovo motore Specialized 3.1 di Brose, più potente e con 2 unità software differenti e non intercambiabili.

    Quest’anno Specialized ha voluto rendere ancora più speciale il modello top di gamma S-Works, infatti è l’unico che monta il software più potente, con ben 111 Nm di coppia e 740 Watt.  Tutti gli altri allestimenti invece hanno 101 Nm di coppia e 666 Watt.

    La batteria è di 840 Wh per stare al passo con la concorrenza, aftermarket puoi acquistare una batteria da 600 Wh e anche il range extender da 280 WH per ampliare la durata della tua batteria fino a 1120 Wh ( 840 + 280 Wh ), scelta  esagerata; per il mio uso  il compromesso migliore sarebbe 600 Wh, per alleggerire il peso della bici di circa 1,2 kg ed eventualmente l’aggiunta del range extender per quando voglio fare un giro più lungo.

    Una cosa molto interessante che vi devo segnalare è che il motore, anche quando la batteria  arriverà al 1%, continuerà a spingere senza andare in protezione a differenza di altri motori che dimezzano il livello di assistenza quando la batteria sta per esaurirsi.

    Sul manubrio troviamo il nuovo joystick ( molto carino e non invasivo ) e vicino alla serie sterzo un diverso display (master mind T3) che prende ispirazione dall’Apple Watch avendo l’accesso ad un sacco di dati molto utili, oltre ai soliti livello di carica batteria, livello di assistenza ecc.

    Un’altra novità la troviamo nella personalizzazione dei livelli di assistenza:

    ·  MicroTune (classico): ti permette di regolare manualmente l’assistenza del motore in incrementi del 10%, così puoi adattare la spinta alla situazione in tempo reale.

    ·  Dynamic MicroTune (novità Gen 4): regola automaticamente il livello di assistenza in base alla forza che si applica sui pedali, offrendo una risposta più intelligente, fluida e naturale, soprattutto nei tratti più tecnici.

    Il telaio è interamente in fibra di carbonio per tutti e 4 i modelli e si ispira allo schema  del modello  Stumpjumper 15, con ammortizzatore Genie di casa Fox da 150 mm e forcella FOX da 160 mm di escursione.

    Penso sia importante spendere due parole sull’ammortizzatore Genie (acronimo di Gradual Engagement Inertia Element) che e’ caratterizzato da una doppia camera ad aria e da un pistone mobile interno ed è stato progettato per simulare la progressività di un ammo a  molla ma con un peso minore e la facilità di regolazio di un  ammo ad aria. Quindi l’ammortizzatore Genie si dovrebbe comportare in modo più lineare e fluido fino al 70% di escursione diventando progressivo verso il fine corsa.

    Attenzione al SAG: il mio consiglio è di tenerlo al 30 %, la corsa dell’ammortizzatore e’ di 55 mm, quindi in base al vostro peso una volta che siete seduti sopra la bici l’O-ring deve essere a 16,5 mm di sag per avere il 30%.

    La scienza dietro la Guida: Tutto sulle geometrie della bici ( taglia S3) :   

    Le geometrie son variabili attraverso un flip-chip presente sul carro e una delle più importanti da cui vorrei partire è l’angolo di sterzo che equivale a 64,5° regolabile +/- 1°. Questo dato ci fa capire che la bici è pensata per l’All Mountain ma se si porta a 63.5° con una forcella con escursione maggiorata (fino a 180mm) diventa perfetta per l’utilizzo enduro.

    L’interasse è di 1223 mm, non è una bici lunga e l’interasse contenuto la rende la più agile nelle curve strette.

    L’ altezza del movimento centrale è di 350 mm, questo dato è molto interessante anche se parecchie  persone non lo prendono  in considerazione. ll movimento centrale è abbastanza elevato e sposta così il baricentro del rider più in alto.

    In sintesi differenze tra movimento centrale Alto o Basso:

    • Terreni accidentati: Alto per migliore capacità di attraversamento e maggiore angolo di attacco. 
    • Discese veloci: Basso per maggiore stabilità e controllo. 
    • Posizione in salita: Alto per facilitare la pedalata e la posizione di attacco. 
    • Curva e stabilità: Basso per maggiore controllo e stabilità in curva. 

    L’amatissimo e temutissimo peso:

     La Turbo Levo Gen 4 modello S-works taglia S3 con batteria da 840 Wh senza pedali e ruote tubeless pesa 23.7 kg mentre il modello “base” Comp Carbon pesa 24.4 kg.

    Il peso non mi sembra troppo entusiasmante essendo la bici interamente in fibra di carbonio e con un prezzo di partenza di 8000 euro.

    Questa Ebike, considerando le geometrie, la potenza del motore e la durabilità della batteria, la consiglio a chi cerca una bicicletta molto pulita a livello estetico, dalla facile conduzione e con batteria estraibile, adatta per ogni tipo di uscita e per chi vuole mettere sotto pressione questo motore su salite o passaggi  tecnici  anche se purtroppo rimane una mullet.

    Onestamente se siete alle prime armi vi consiglio di farvi settare il sag dell’ammortizzatore e anche della forcella da un meccanico specializzato.

    Non consiglierei questa bicicletta per chi sta cercando una E-Mtb da enduro con animo super race o per chi  è un amante della pedalata tradizionale , sempre in ambito Specialized vi consiglierei più la turbo levo SL con minor Nm di coppia, peso inferiore ai 20 kg e batteria più piccola.

    FRENI:

    Non siate scettici sui freni Sram Maven, io li ho provati e ne sono entusiasta, mi azzardo a dire che personalmente sono tra i freni commerciali meglio riusciti degli ultimi anni.

    After market:

    Sulla base delle mie esperienze professionali vi posso assicurare che Specialized è uno dei brand migliori e più rapidi nel fornire assistenza e garanzia ai propri clienti nel servizio aftermarket.

    Grazie per essere arrivato fino a qui, ho cercato di darvi del valore aggiunto anche sulla  base delle mie conoscenze ed esperienze professionali.

    Quindi evoluzione o rivoluzione…. Io la considero un’evoluzione sostanziale con delle interessanti novità.

    Voi cosa ne pensate ?

    Vi chiedo di lasciare un commento qui sotto e condividere la recensione sui vostri canali social.

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    Ci vediamo sui trails.

    Per maggiori info : Specialized.com