Gattinara, una mattina piovosa di fine ottobre. Le vigne ancora tinte di rosso e oro, il profumo dell’autunno nell’aria e davanti a me lei: la Amflow PL Carbon, la “nuova” e-MTB di cui tutti parlano, equipaggiata con il motore DJI Avinox.
Ero curioso, lo ammetto. Dopo aver letto i test volevo capire se questa bici fosse davvero così diversa da tutto ciò che ho provato finora.

Prime pedalate: la spinta
Quando ho aperto la finestra quella mattina, il cielo era un lenzuolo grigio e la pioggia cadeva insistente. Per un attimo ho pensato di rimandare il test.
Ma poi ho guardato la Amflow PL Carbon lì, pronta, come se mi sfidasse a uscire comunque.
E in quel momento l’entusiasmo ha preso il sopravvento!!
Appena ho premuto il pulsante di accensione, il display touch si è illuminato con quell’estetica pulita e quasi “aerospaziale” che solo DJI poteva immaginare.
Già dai primi metri su sterrato si percepisce una differenza: il motore Avinox ha una risposta istantanea, ma non brutale.
Ti accompagna dentro la salita, ma senza strattoni.
In modalità Auto, la bici sembra quasi “capirti”: dosa la potenza in base alla pendenza e alla spinta sui pedali.
È una sensazione che molti tester hanno definito “naturale ma esplosiva”. Ed è proprio così: una spinta possente ma sempre sotto controllo.
Quando la salita di Gattinara si è fatta più decisa, ho provato il Boost: il motore ha tirato fuori tutta la sua cattiveria, con coppia fino a 105 Nm e picchi dichiarati di 120 Nm.
È in quei momenti che capisci perché tanti tester lo hanno definito “rivoluzionario”.
Discesa: sorprendente
Con 160 mm di escursione all’anteriore e 150 mm al posteriore, la Amflow PL Carbon è una piuma, pesa solo 19,2 kg e stiamo parlando di una e-mtb full power.
Sul tecnico come la nera di gattinara e nei tratti rocciosi sopra il bosco di Lenta ho potuto lasciarla scorrere, senza sentirmi mai al limite.
La bici scorre fluida, precisa nei cambi di direzione, stabile anche quando la velocità aumenta.
È quel tipo di equilibrio che ti dà fiducia, come se avessi margine in più su ogni curva.
Unico piccolo appunto: sui tratti più ripidi sconnessi ho notato che essendo una bici da trail bisogna lavorare di più con le gambe per farla galleggiare e renderla più stabile, un missile però nei cambi di direzione e nelle curve a gomito.
Autonomia e dislivello: la potenza che non finisce mai?
La PL Carbon in test montava la batteria DJI Avinox da 800 Wh, e devo dire che è una delle cose che mi ha più impressionato.
Partendo dal bar di Gattinara, ho percorso un giro da 45 km con 1 700 m di D+ e D-, alternando modalità Auto e Trail per la maggior parte del tempo, con qualche spinta in Boost sui tratti più ripidi.
Alla fine del giro, la batteria segnava ancora circa 15 % di carica residua. Considerando il mio peso (60 kg) è un risultato eccellente.
In condizioni ideali, è realistico puntare a oltre 2 000 m di dislivello con una singola carica.
C’è da segnalare che la batteria da 0 a 75% si ricarica in meno di 1,5 ore
La cosa che più mi ha colpito è come l’erogazione resti sempre piena anche con la batteria quasi scarica:
il motore non cala di potenza, non “molla”.
È coerente fino all’ultimo watt, e questo fa davvero la differenza nei giri lunghi.

Motore DJI Avinox: rivoluzione o moda?
Dopo averlo provato, non ho dubbi: il DJI Avinox è un motore che segna un cambio di passo nel mondo e-MTB. Non solo per la potenza, ma per la sensazione di controllo e la gestione elettronica.
DJI ha portato la sua esperienza nei sensori dei droni direttamente sui pedali: l’unità rileva la velocità della ruota 42 volte a giro, anticipando la tua intenzione di spingere o rallentare con una naturalezza impressionante.
Esperienza e rete di assistenza
Uno dei dubbi che avevo prima di provarla era sulla rete di supporto: marchio nuovo, motore “esotico”… E invece no. DJI e Amflow hanno già una rete solida ufficiale di rivenditori in Italia.
Conclusioni: la bici che ti fa venir voglia di cambiare
La Amflow PL Carbon mi ha lasciato addosso quella sensazione che solo poche bici riescono a darti durante la prima uscita: la voglia di tornare subito in sella. È una bici potente ma gestibile, capace di regalare vera emozione.
Certo, non è perfetta ma chi lo e?
È una e-MTB nata per divertirsi.
A chi la consiglierei? A chi ha già esperienza e vuole una e-bike “definitiva” e ama sentire la potenza sotto i piedi senza rinunciare alla naturalezza.
Dopo un giro così, non resta che una domanda: quanto ancora può evolversi una e-MTB?
Se il futuro è come questa Amflow, direi che siamo appena all’inizio.
Spero di riaverla in test per più giorni così da darvi più dati e sensazioni possibili 😉
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